Lipolisi mediante fosfatidilcolina:
La fosfatidilcolina associata all’azione del sodio desoxicolato è in grado di sciogliere (emulsificare) il grasso con cui viene a contatto. La sostanza è stata utilizzata dagli anni 60 per il trattamento delle embolie grassose. Nel 1988 ha fatto il suo ingresso nell’ambito della medicina estetica per il trattamento degli xantelasmi perioculari e nel 1995 è stat utilizzata per la prima volta per il trattamento delle borse adipose sottoculari. Dal 2000 ad oggi sempre più addetti ai lavori si sono interessati a questa sostanza per studiarne gli effetti benefici e i possibili effetti collaterali.

La lipolisi chimica si pratica iniettando la sostanza lipolitica con sottilissimi aghi nelle aree di accumulo adiposo per ottenere una riduzione del numero di adipociti e quindi riduzione dell’adiposità localizata.

Sono generalmente sufficienti tre-quattro sedute a cadenza bimestrale.

Non è un trattamento chirurgico, si effettua in un comune ambulatorio, rispettando ovviamente le regole di sicurezza e di sterilità. Il paziente può riprendere le proprie attività abituali, comprese l’attività sportiva e lavorativa.
Il trattamento è indicato per i pazienti con depositi localizzati di grasso che non si riducono con la sola dieta o l’esercizio fisico (che vengono comunque raccomandati). In generale, il trattamento con fosfatidilcolina, non porta a perdita di peso, ma aiuta a modificare il profilo  corporeo.

Subito dopo il trattamento possono verificarsi gonfiore, arrossamento, ipersensibilità alla pressione e prurito (per una durata variabile da 2 a 24 ore successive alla procedura). Questi effetti sono ben controllati dall’assunzione di blandi antidolorifici per via orale, dall’utilizzo di creme lenitive. Non è ritenuto necessario l’utilizzo di guaine fascianti nel post-trattamento, può essere utile associare un massaggio linfodrenante.
L’effetto della lipolisi chimica non può essere paragonato a metodiche di tipo chirurgico come la liposuzione o l’addomino-plastica, che sono in grado di rimuvere immediatamente grossi volumi di grasso generalmente all’atto di un intervento unico, ma è consigliabile a coloro che non desiderano sottoporsi ad un intervento chirurgico tradizionale. Il risultato del trattamento si ottiene in modo progressivo dopo un determinato lasso di tempo, variabile a seconda del paziente, della sede, e della componente adiposa dello stesso, a volte anche di anni.

Non sono stati segnalati effetti collaterali maggiori, nonostante l’importante risonanza che la metodica sta richiamando nella comunità scientifica internazionale.
Va segnalato che al momento la applicazione della fosfatidilcolina per via locale, è considerata metodica off-label, e vanno seguite rigidamente le limitazioni in termini di dosaggio, tempistica e criteri di esclusione.

Le Controindicazioni assolute al trattamento sono

  • Minori e bambini.
  • Donne in gravidanza ed in allattamento.
  • Diabetici con microangiopatia o pazienti con altre patologie del microcircolo.
  • Alcune malattie autoimmuni (Sclerodermia, pemfigo volgare, lupus eritematoso sistemico, dermatomiosite, morbo di Werlhof).
  • Gravi malattie del fegato (cirrosi, carcinoma).
  • Stato di adiposità grave generalizzata.
  • Infezioni acute e pericolo da infezioni croniche.
  • Tubercolosi

Le controindicazioni relative sono

  • Malattie renali (gli acidi grassi a catena corta vengono eliminati per via renale).
  • Lipodistrofia.
  • Malattie infiammatorie del connettivo (Polimiosite, Sclerodermia, Dermatomiosite).
  • Malattie infettive croniche (tuberculosi, malaria, HIV).
  • Allergie severe e ben conosciute allergie verso i farmaci contenuti del composto.

Effetti collaterali prevedibili:

  • gonfiore;
  • aumento della temperatura dell’area trattata;
  • ecchimosi:
  • aumento della sensibilità;
  • prurito.

Effetti collaterali possibili ma poco frequenti:

  • arrossamenti e/o noduli cutanei;
  • ipersudarazione;
  • diarrea (molto rara);
  • temporanee alterazioni mestruali.

Il trattamento ha cadenza bimestrale e può essere intervallato da sedute di microterapia. Si effettua una misurazione delle circonferenze, nonché delle oliche adipose all’inizio, dopo 1 mese e ad 2 mesi dal termine  dell’ ultima. In questo  momento si possono evidenziare i risultati,oppure evidenziare i cosiddetti “non responders” (globalmente 5-7%), per i quali è proponibile un altro tipo di approccio.